giovedì 19 aprile 2012

Ferrari F12 berlinetta

Presentata finalmente la nuova Ferrari F12berlinetta con motore V12 da 6,2 litri in grado di raggiungere i 740 CV di potenza. E' la capostipite di una nuova generazione di Ferrari con motore da 12 cilindri



Ferrari F12berlinetta all'82° Salone dell'Auto di Ginevra
La casa di Maranello ha presentato in anteprima mondiale al Salone di Ginevra 2012 la Ferrari F12berlinetta, vettura che promette performance mai viste prima in casa Maranello grazie ad un nuovo motore 12 cilindri a V in posizione anteriore-centrale.


La più potente Ferrari stradale di sempre
Si tratta infatti della più potente Ferrari omologata per la strada mai realizzata, capace di sprigionare fino a 740 CVdi potenza per 690 Nm di coppia massima. Grazie all'efficienza raggiunta nello sviluppo del motore e allo stato di avanguardia per quanto riguarda componenti, controlli e aerodinamica la nuova arrivata in casa Ferrari permette di raggiungere una velocità massima di 340 Km/h, con un'accelerazione da 0 a 100 Km/h che ferma il cronometro a 3,1 secondi.

Dimensioni compatte e telaio in alluminio
Un primo sguardo permette di identificare immediatamente il tratto distintivo di questa sportiva dall'architettura transaxle, ovvero le dimensioni assolutamente compatte e il baricentro basso e spostato verso il posteriore. E' stato infatti ridotto il passo, mentre plancia sedili e motore sono più vicini all'asfalto, con l'adozione di un nuovo layout per sospensioni e cambio che ha permesso di contenere le dimensioni del posteriore. Presentata nelle foto nell'esclusivo ed inedito colore Rosso Berlinetta triplo strato, la carrozzeria esterna nasconde al suo interno un nuovo telaio spaceframe ottenuto dalla lavorazione dell'alluminio del centro di eccellenza Scaglietti, che ha permesso di realizzare inoltre una scocca di nuova concezione con 12 differenti leghe di alluminio. Questi ed altri accorgimenti permettono una rigidità torsionale aumentata del 20%, riducendo nel contempo il peso di 1525 kg.


Design Pininfarina
Il design che possiamo ammirare nelle immagini è frutto della collaborazione tra il Centro Stile Ferrari ePininfarina, che realizzano questa esclusiva coupé che coniuga eleganza e aerodinamica, proporzione e aggressività. Gli esclusivi interni sono in pelle Frau.
Motore V12 da 740 CV
Il motore V12 da 6.262 cc raggiunge prestazioni e regime di rotazione mai ottenuti prima da un 12 cilindri aspirato. La potenza massima è di 740 CV, quella specifica di 118 CV/l e la coppia 690 Nm. L'80% di quest’ultima è disponibile già a 2500 giri con una spinta inesauribile fino al limitatore a 8700 giri. Il motore è abbinato al cambio F1 a doppia frizione dotato di rapporti ravvicinati sviluppati specificatamente per le prestazioni di questa vettura. Eccellente il rapporto peso/potenza che si attesta a 2,1 kg/C


Consumi ridotti
I consumi sono ridotti del 30% con le emissioni di CO2 che scendono a 350 gr/km, un valore che colloca la nuova 12 cilindri ai vertici della categoria di riferimento. Questo risultato è il frutto della ricerca di efficienze in tutti gli aspetti del veicolo come motore, aerodinamica, pneumatici e pesi.


Lamborghini Aventador J

In anteprima mondiale al Salone di Ginevra 2012, presentata la nuova roadster di Sant’Agata Bolognese. Rigorosamente aperta, estremamente potente. Realizzata in un unico esemplare per un solo sognatore

Lamborghini Aventador J al Salone di Ginevra 2012
Sono stati tolti i veli alla Lamborghini Aventador J al Salone di Ginevra 2012. La Aventador è la vettura sportiva aperta più estrema della storia di Sant'Agata Bolognese.
"Con la Lamborghini Aventador J abbiamo esaltato il DNA del nostro marchio nella sua forma più coerente. Questa automobile è senza compromessi come solo una Lamborghini può essere -  ha commentato Stephan Winkelmann, Presidente e Amministratore Delegato di Automobili Lamborghini - "La nuova Lamborghini Aventador J è la vettura aperta più radicale nella storia di Lamborghini. Il nome nasce dalla nostra tradizione e la vettura unisce un design non convenzionale all’innovazione tecnologica. Oggigiorno fronteggiamo diverse regolamentazioni con spirito di sfida. L’Aventador J è la prova che, nonostante tutte le regole, Lamborghini farà sognare anche in futuro".
Come detto, la Aventador J è una supercar aperta perché si è rinunciato al tetto ed al parabrezza e la casa consiglia al pilota di mettersi al volato equipaggiato di un abbigliamento adeguato.
Due posti secchi che si emozionano dal motore di 700 CV (515 kW), dai materiali all'avanguardia come la fibra di carbonio e dalla velocità massima superiore ai 300 km/h.
Questo tipo di esperienza limite è tuttavia di massima esclusività: la Lamborghini Aventador J è infatti omologata per l’uso su strada ed è un one-off destinato a un solo fortunato appassionato di opere d’arte uniche al mondo.
Piattaforma Aventador, ispirazione racing
Come dice il suo nome, la piattaforma deriva dalla Lamborghini Aventador, con uno sguardo verso il futuro ma basandosi sulla tradizione. Come avvenne per la Lamborghini Jota nel 1970, realizzata attraverso una riprogrettazione della Miura. Anche lei come la Aventador J rimase un pezzo unico. La lettera “J” deriva invece dalla regolamentazione della Federazione Internazionale Sport Automobilistico (FIA), il cui Allegato J definisce le norme tecniche per le vetture da competizione dei vari gruppi.

Caratteristiche tecniche della Lamborghini Aventador J
La base tecnica della Lamborghini Aventador J deriva dal nuovo modello 12 cilindri Lamborghini Aventador LP 700-4 e ne mantiene le caratteristiche: innovativa monoscocca leggera e sicura in fibra di carbonio; motore 12 cilindri di 6,5 litri di cilindrata da 700 CV (515 kW) di potenza abbinato al cambio Lamborghini ISR alla trazione integrale permanente e sospensioni pushrod.

Leggera grazie al carbonio e ad un nuovo concetto
Oltre alla monoscocca in carbonio ed all'assenza del tetto, ad alleggerire la Aventador J ci pensa la mancanza di alcuni apparati quali il climatizzatore ed il navigatore satellitare. Il peso a secco della scoperta del Toro è di 1.575 kg.
I sedili del pilota e del passeggero non sono in semplice carbonio ma realizzati in Forged Composite, che presentano inserti in tessuto di carbonio flessibile, brevettato dai ricercatori della Lamborghini.
Applicato per la prima volta in campo automobilistico, questo tessuto altamente innovativo, detto “CarbonSkin”, consiste in un composito di fibre di carbonio intrecciate che poi viene imbevuto di una resina speciale, facendo ottenere una struttura tessile stabile e morbida al tempo stesso, che come un tessuto altamente tecnologico si adatta perfettamente a qualsiasi sagoma. 
Anche l’intera plancia e parti dei sedili dell’Aventador J sono rivestiti con questo tessuto in carbonio di colore nero opaco. 
Il materiale è stato brevettato recentemente e si può pensare ad un suo diverso impiego, per esempio per la produzione di tessuti d’abbigliamento di altissima qualità.

Abitacolo della Aventador J
Le linee esterne della Aventador J sono stata disegnate per confluire all'interno della vettura in un passaggio fluido. Una striscia dello stesso colore rosso della carrozzeria passa dal cofano anteriore ai due deflettori aerodinamici, continua poi sulla plancia e sulla console per scendere poi verso il tunnel centrale e risalire tra gli schienali dei sedili, per infine uscire dall’interno e raggiungere il cover del motore.
Unendo la parte frontale e posteriore della vettura, la striscia colorata crea una separazione visiva tra la zona del guidatore e quella del passeggero. Il solo punto di interruzione è dato dal pannello che comprende il pulsante di messa in moto nonché gli organi di comando per le luci e il cambio. All'interno mancano sia l’impianto di navigazione che l'impianto audio, così come pure il climatizzatore. Sono invece presenti due display TFT programmabili, posti dietro al volante.
Anche il cover del motore porta all’esterno l’interno della vettura. In realtà non si tratta di una copertura vera e propria, ma di una incorniciatura che attraverso due grandi aperture mette in bella vista le due bancate del possente V12 di 6,5 litri. Questo componente presenta una nuova geometria a X ed è realizzato in carbonio a vista. 
La Lamborghini Aventador J è destinata a realizzare il sogno di un unico sognatore e non è prevista la realizzazione di altri modelli, nemmeno per il museo Lamborghini.
L'unico proprietario sarà il testimone di un'esperienza di guida assoluta al volante di un'opera d'arte dal DNA Lamborghini ed omologata per la circolazione.

Design della Lamborghini Aventador J
Il design della Lamborghini Aventador J esprime l'estremità del progetto. La superficie della supercar è fatta di linee definite precise scolpite e discontinue ma mai casuale, tese ad esprimere il dinamismo esplosivo e l'esperienza di guida esaltante. Ovvero, lo spirito Lamborghini ma con un progetto tutto nuovo e rivoluzionario.
Le proporzioni del corpo vettura sono estreme: la Lamborghini Aventador J è lunga 4.890 millimetrilarga 2.030 millimetri (specchietti esclusi) e alta appena 1.110 millimetri. I punti più alti della vettura sono definiti dalretrovisore montato a periscopio su un braccio di supporto e dai due roll bar dietro i sedili. 
Al posto del classico parabrezza si trovano invece solo due piccoli deflettori aerodinamici: i passeggeri sono quindi esposti all’aria.
Rispetto alla Aventador “coperta”, la Aventador J è leggermente più stretta. 
Nel frontale domina il voluminoso spoiler anteriore in fibra di carbonio a vista, dotato di braccetti di supporto centrali e di "winglets" laterali. Di lato appare simile a quello di una monoposto di Formula 1. 
Il colore nero della fibra di carbonio è messo in evidenza: per esempio nelle minigonne più larghe e nel voluminoso diffusore posteriore, in contrasto con il rosso della verniciatura esterna. Questa, un rosso intenso dotato di un leggero effetto cromo, è stata realizzata appositamente per la Aventador J.
I cerchi in lega d’alluminio con disegno a cinque razze da 20” all'anteriore e da 21” al posteriore sono stati studiati in modo dedicato, fissati da un monodado centrale ed includono un inserto in fibra di carbonio per convogliare l'aria di raffreddamento dei freni.
Le porte dell’Aventador J si aprono verso l’alto, sono decisamente più piatte di quelle della Aventador coupé e sono dotate di un piccolo vetro laterale fisso. Le voluminose fiancate posteriori si presentano come tradizione Lamborghini vuole.
La parte posteriore si compone di soli tre elementi: il diffusore posteriore in fibra di carbonio, i quattro voluminosi terminali di scarico ed i gruppi ottici con lamp styling a Y tipico di Lamborghini.
Tutto il resto della superficie serve a smaltire il calore ed è coperto solo da una griglia in metallo nera. Il grande spoiler è fisso, coerente al principio di "Form follows function", ed è di chiara ispirazione racing, retto da due piloni collegati con il diffusore.
Rispetto all’Aventador LP 700-4, anche i paraurti sono stadi sviluppati appositamente. Entrambi sono dotati di alette in carbonio che fungono da deviatori di flusso, intervento mirato ad aumentare in maniera significativa la deportanza della vettura sia sull’anteriore sia sul posteriore.

Koenigsegg Agera R



La nuova Koenigsegg Agera R
La Koenigsegg Agera R è una delle vetture più veloci e performanti nell'intero panorama delle supercar, grazie ad una potenza che sfiora i 1000 CV e ad una tecnologia che  la pone all'avanguardia tra le auto appartenenti al suo stesso segmento. 




Peso ridotto per la Agera R
Al Salone di Ginevra 2012 la Koenigsegg Agera R  viene esposta per presentare al pubblico ed agli addetti ai lavori tutta una serie di migliorie alle quali è stata sottoposta, come ad esempio i nuovi cerchi in lega realizzati in fibra di carbonio che permettono un risparmio di peso di 20 chilogrammi, una cifra considerevole soprattutto quando si è alla ricerca delle prestazioni estreme. La Agera R, lo ricordiamo, è inoltre la prima vettura al mondo il cui motore è trattato con nano particelle, una soluzione che ha come scopo la riduzione degli attriti ed un notevole miglioramento dei consumi, ottenuto anche grazie ad una nuova gestione elettronica.




Più cavalli e tecnologia per la Agera R
I cavalli della Koenigsegg Agera R passano ora da 940 a 960, mentre le efficaci sospensioni Triplex realizzate da  Öhlins Racing sono ora di serie e non più disponibili solamente come optional, così come accade anche per il sistema KES (ovvero il sistema di controllo della stabilità). Sempre per rideurre il peso finale della Agera R, è stato introdotto anche un nuovo impianto di scarico la cui sezione finale è più leggera e migliora leggermente le prestazioni, oltre che il sound del propulsore.




Infine, come se le prestazioni della Koenigsegg Agera R non fossero abbastanza soddisfacenti, anche l'aerodinamica della supercar è stata aggiornata e genera ben 20 kg di carico aerodinamico aggiuntivo alla velocità di 250 km/h. Il prezzo della nuova Koenigsegg Agera R non è ancora stato ufficialmente comunicato.



Bugatti Veyron Grand Sport Vitesse



La Bugatti ha diffuso un nuovo video ufficiale sull'ultima nata, la Veyron 16.4 Grand Sport Vitesse, variante roadster della Gran Sport, che la Casa del Gruppo Volkswagen ha presentato al Salone di Ginevra.
Caratteristiche. Le immagini, prima di mostrarla in azione, si soffermano sui dettagli di interni ed esterni. Esteticamente cambia poco rispetto alla carrozzeria della Gran Sport. Fanno eccezione il telaio, irrobustito per sopportare l'incremento di potenza, e le due prese d'aria superiori, fondamentali per far respirare al meglio il W16 quadriturbo di 8.0 litri e per poter assaporare prestazioni assolutamente sopra le righe a cielo aperto.
Prestazioni. I dati tecnici, mutuati dalla Super Sport, sono superiori a qualunque altra concorrente: con i suoi 1200 CV e i 1500 Nm di coppia massima e raggiungere i 100 km/h da ferma in 2,6 secondi e tocca i 410 km/h, velocità di punta leggermente inferiore rispetto alla sorella. Esclusivo, come da tradizione, anche il prezzo: per averla servono quasi due milioni di euro.

BMW M5 HAMANN


L'elaboratore tedesco Hamann Motorsport ha presentato un programma di personalizzazione per la BMW M5 che si concentrata particolarmente sugli aspetti aerodinamici. Il nuovo profilo anteriore comporta un allargamento di 2,5 cm per lato, mentre quello posteriore prevede un incremento di 3 cm, sempre per parte, col risultato di far assomigliare maggiormente l'M5 a una delle vetture impegnate nel campionato tedesco DTM.
Caratteristiche. Secondo l'elaboratore, lo spoiler anteriore, che integra le luce diurne a Led, porta vantaggi significativi in termini di handling e agilità. L'intervento prevede anche l'adozione di prese d'aria laterali, di uno spoiler sul tetto e di un secondo spoiler sul cofano posteriore, di cerchi di lega ultraleggera delle dimensioni 9.5Jx21 anteriori e 12.0Jx21 posteriori oppure di ruote Hamann di alluminio Edition Race Anodized, realizzate in tre parti e con finiture a specchio. La M5 Hamman monta anche molle speciali che consentono di abbassare il centro di gravità della vettura di 3 cm.


Propulsore. Per quanto riguarda il motore, è allo studio un kit ad alte prestazioni che, grazie a interventi sugli scarichi e sulla gestione del propulsore, consentirà d'incrementare di 160 CV e di 220 Nm la potenza e la coppia del V8 di Monaco. Infine, sono possibili interventi sugli interni, con l'adozione di pelle di primissima scelta, di pedali di alluminio, di finiture di Alcantara e di altri dettagli. E.D.



Mercedes-Benz Concept Style Coupé

Il Salone dell’Auto di Pechino, in programma dal prossimo 23 aprile, sarà l’occasione per svelare al pubblico e alla stampa la Mercedes-Benz Concept Style Coupé, un prototipo volto ad anticipare le sembianze di una futura berlina sportiva compatta a quattro porte, che dovrebbe essere denominata Classe CLA o CLC.
Questa concept car, lunga poco più dell'attuale Classe C, si caratterizza per undesign affusolato e sfuggente, dominato da nervature tese ed affilate che coesistono con forme più morbide e arrotondate. La sezione frontale si distingue per un’ampia calandra corredata da una futuristica griglia simile a quella che corredava il prototipo della Classe A, al di sotto di cui trova posto una presa d’aria dalla forma trapezoidale. Il logo della Stella campeggia nella zona centrale del frontale e sembra attirare verso di sé tutte linee di forza principali che caratterizzano la vettura.
I particolari gruppi ottici anteriori possono ricordare a tratti la conformazione dei proiettori della nuova Classe A e sono dotati di una serie di particolarità che con ogni probabilità non verranno utilizzate sulla versione definitiva. I fari di questo concept infatti sono dotati di una funzione di stand-by durante cui viene emesso un fascio luminoso rosso, mentre gli indicatori di direzione integrati si illuminano in maniera sequenziale attraverso singoli punti luminosi.


La fiancata si caratterizza per i grandi cerchi in lega a cinque razze a turbina da 21 pollici, ma soprattutto per l’assenza del montante centrale, una soluzione che suggerisce con forza l’idea di una vettura coupé. La sezione di coda si ispira esplicitamente al design e alla conformazione dell’ultima generazione di Mercedes-Benz CLS, con i gruppi ottici a Led che convergono verso lo spazio riservato alla targa, mentre due terminali di scarico dalla forma squadrata vengono inglobati dal paraurti.


Aperta la portiera ci si immerge in un abitacolo futuristico, dove sia la conformazione dei diversi elementi sia i materiali utilizzati per i vari rivestimenti contribuiscono a creare un’atmosfera davvero suggestiva. La plancia è attraversata per la sua intera lunghezza da un lungo pannello realizzato in fibra di carbonio, mentre alcuni elementi dell’abitacolo, come le bocchette di ventilazione o lo schermo del sistema di infotainment “sospeso” e simile ad un tablet, ricordano le soluzioni stilistiche adottate sugli ultimi modelli presentati dalla Stella, come le nuove Classe A e Classe B.




















Le bocchette di aerazione inoltre sono retroilluminate e sono in grado di variare la tonalità in base alla temperatura selezionata, mentre il volante assume una conformazione di tipo sportivo, con la parte inferiore “tagliata”.
Sotto al cofano della Mercedes-Benz Concept Style Coupé pulsa un’unità a quattro cilindri da 2.0 litri alimentata a benzina, dotata di un sistema di sovralimentazione e capace di sviluppare una potenza massima pari a 211 CV, mentre il sistema di trasmissione viene affidato al sofisticato cambio automatico a doppia frizione G-Dtc, abbinato alla trazione integrale 4Matic.



martedì 10 aprile 2012

Sponsor AF


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Se amate il calcio, il basket, la pallavolo, lo sci o se invece preferite il mondo dei motori o delle moto avete trovato il posto giusto!
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Facemods

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lunedì 2 aprile 2012

Evita una macchina per poco!!

Un video che vale davvero la pena di essere guardato!

WWE PPV WrestleMania XXVIII

WWE PPV WrestleMania XXVIII


MATCHES

Randy Orton vs Kane




Kelly Kelly   Maria Menounous vs Beth Phoenix   Eve Torres



Cody Rhodes vs Big Show  ( Intercontinental Championship Match )



Team John Laurinaitis vs Team Teddy Long  ( Winner will be permanent general manager for RAW and SmackDown )




Danie Bryan vs Sheamus - ( World Heavyweight Match )



Undertaker vs Triple H ( Referee Shawn Michaels, Hell in a cell Match)



CM Punk vs Chris Jericho ( WWE Championship Match )



The Rock vs John Cena






domenica 1 aprile 2012

Battlefield 3: Close Quarters



San Francisco - Non è cosa da tutti giorni che ci vengano presentati due FPS nel giro di pochi minuti, ma è quello che è successo durante la Game Developers Conference 2012 in California, alla presentazione Electronic Arts di Medal Of Honor: Warfighter e di ben tre diversi DLC di Battlefield 3: Close Quarters, Armored Kill ed Endgame. Dopo la presentazione ci siamo potuti sedere a una delle tante postazioni PC allestite da EA per provare una mappa della prima espansione in ordine temporale,Battlefield 3: Close Quarters, ecco cosa ne pensiamo.



Sul tetto del mondo 
La mappa che abbiamo giocato è Ziba Tower, ambientata all'ultimo piano di un lussuosissimo grattacielo, in una penthouse con tanto di piscina all'aperto e vista spettacolare sulla città che si estende a perdita d'occhio sotto di noi. Subito i fan dell'FPS DICE potrebbero temere una svolta tesa a catturare le attenzioni di quei giocatori che hanno preferito la concorrenza, con mappe piccole e raccolte opposte alle vedute ad ampio respiro cui ci ha abituato il titolo EA, e in effetti così poco spazio per combattere non è la norma per Battlefield 3, tanto più che le dimensioni dell'arena sono addirittura esasperate, con corridoi stretti, ballatoi dai quali è un attimo cadere e piccole stanze che si susseguono in un labirinto di fornitura immobiliare. 
Chiaro che il tipo di partita che si sviluppa in uno spazio così ristretto è di quelle frenetiche e aggressive, dato che la tattica ragionata più adatta a grandi spazi deve, per forza di cose, lasciare il posto alle risposte di riflesso, e all'azione istintiva e fulminea. Da segnalare che, in una mappa così, ogni tipo di arma in grado di causare un'esplosione rischia di avere un'efficacia sproporzionata: se già, tradizionalmente, i lanciarazzi e le armi analoghe sono tacciate di essere orpelli da noob, in un contesto fatto principalmente di un claustrofobico susseguirsi di stanze la loro area d'effetto è addirittura amplificata. 
Detto questo, possiamo confermare che le armi più tradizionali, tra le quali i coltelli, ricoprono ora un'importanza particolare data la possibilità di tendere imboscate letali e silenziose, e risultano estremamente soddisfacenti da utilizzare. Il Frostbite 2, motore grafico che muove la produzione DICE, fa un ottimo lavoro nel campo dell'effettistica particellare, letteralmente riempiendo di fumo, frammenti, scintille e altro ancora la mappa, ad ogni raffica esplosa dai giocatori. La sensazione che ci viene restituita è quindi da un lato di particolare potenza, e dall'altro di fragilità del terreno di scontro.
Terreno di scontro che si sviluppa anche in verticale, con molti frangenti in cui ci si ritrova a ricevere fuoco da un livello diverso dal proprio, costringendo così a un approccio differente rispetto a quello adatto alle grandi mappe di guerra.


Tre è il numero perfetto 
Sono tre i DLC annunciati a San Francisco durante la Game Developers Conference, ma come dicevamo, abbiamo potuto provare soltanto il primo di questi dedicato agli scontri ravvicinati. Possiamo aggiungere che faranno la loro apparizione ben dieci diverse nuove armi, spalmate lungo le quattro classi disponibili: al contrario di quanto potrebbe suggerire la particolare morfologia ristretta della mappa provata, queste non saranno esclusivamente armi compatte come fucili a pompa e mitragliette, ma avremo anche nuovi fucili d'assalto forse non proprio a loro agio in un contesto del genere.
Come spiegato precedentemente, questo DLC ha un sapore leggermente diverso da quanto abbiamo visto fino ad oggi in Battlefield 3, infatti, l'impressione è che si cerchi di ampliare il bacino d'utenza andando a interessare anche gli amanti di sparatutto meno tattici. A tranquillizzare gli appassionatiDICE, arriverà però il secondo DLC tutto incentrato sugli scontri in campo aperto con un forte accento sul ruolo dei veicoli. 
Se dunque la mappa provata è, diciamo, una novità per la serie, come si comporta il motore grafico proprietario dello sviluppatore svedese? In una parola? Egregiamente. Il Frostbite 2 riesce a gestire alla perfezione, e senza singhiozzi, l'enorme quantità di effetti che turbina per le stanze, e non solo, dato che anima contemporaneamente una mappa ben definita e ricca di particolari. Alcune scelte cromatiche (su tutte l'utilizzo di un bianco che più bianco non si può, e di alcuni rossi molto saturati) fanno pensare alle avventure saltellanti di Faith, nonostante queste fossero mosse dall'Unreal Engine 3. Sapendo però che la gestione delle illuminazioni in quel frangente era stata gestita direttamente dallo sviluppatore svedese, ecco che tutto torna, e si nota come su al nord abbiano un'idea molto chiara di come debbano risplendere le superfici.


TRAILER UFFICIALE